venerdì 31 dicembre 2010

Arabo - Differenze d'alfabeto

Forse non tutti sanno che si può considerare l'arabo una lingua alfabetica come l'italiano, ma le differenze rispetto il nostro alfabeto comunque esistono e ne voglio riportare alcune per permettervi, nel caso di studenti arabofoni, di avere qualche spunto su dove gli alunni potrebbero avere delle difficoltà.
Delle 28 lettere che compongono l'alfabeto arabo, solo 3 possono essere considerate vocali e non c'è una corrispondenza grafica per le vocali italiane "o" ed "e", ciò crea difficoltà quando lo studente deve affrontare i dittonghi es. la parola "uovo" potrebbe essere scritta come "ovo". Questo errore è probabilmente dovuto anche, suggerimento di un mediatore culturale con il quale ho collaborato, al fatto che nella lingua araba ogni fonema ha una sola corrispondenza grafica, e se questa nostra idea fosse vera, spiegherebbe anche i numerosi errori fatti nello scrivere trigrammi e digrammi.
Altro elemento importante è sapere che in arabo non ci sono diversi modi di scrivere le lettere. In italiano possiamo scrivere l'alfabeto maiuscolo, minuscolo, corsivo o stampatello; in arabo queste differenze non ci sono, esistono solo stili diversi, dobbiamo quindi ricordare che quando presenteremo l'alfabeto italiano dovremo presentarlo in tutte le sue possibili "vesti".
Altro da dire? Beh, sicuramente non bisogna trascurare che la nostra lingua si scrive da sinistra a destra al contrario dell'arabo, e che anche il semplice gesto dell'apertura del libro potrebbe quindi risultare un po' strano ai nostri studenti arabofoni...
?iov ehcna etasnep ol noN

giovedì 16 dicembre 2010

Il suono /λ/

Noi italiani, che siamo tanto terrorizzati dal "th" inglese, non pensiamo mai che nella nostra lingua vi possano essere suoni difficili.
Vero è che ogni straniero ha le sue difficoltà, c'è però un fonema che insidia più o meno tutti, il suono /λ/ ovvero il "gl" di "aglio", "tagliare".
Per esercitare questo suono io uso sempre uno scioglilingua, che inserito in una lezione a tema culinario, può essere un'ottima occasione per esercitare questo suono e magari con una gara di velocità di lettura :-)
"Sul tagliere taglia l'aglio,
non tagliare la tovaglia,
la tovaglia non è aglio,
se la tagli fai uno sbaglio!"
Vi assicuro che gli alunni si divertono e superano in parte la loro diffidenza verso un suono un po' antipatico.

giovedì 11 novembre 2010

E adesso...la pubblicità

Quegli antipatici 30 secondi che ci infastidiscono mentre guardiamo la tv, in realtà sono una fonte inesauribile, ed insostituibile, per spiegare la cultura italiana agli studenti.
Il video che qui propongo è molto utile se vogliamo affrontare l'argomento degli "italiani mammoni", tematica conosciuta anche all'estero, su cui si può anche facilmente trovare un articolo di giornale per accompagnarlo e ed esercitare anche la comprensione scritta; eventualmente, se lo si ritiene troppo difficile, si può preparare un glossario da fornire agli studenti.
La tematica degli "italiani mammoni" inoltre può essere accostato al fatto che gli studenti universitari italiani non lasciano la famiglia molto presto, alle difficoltà di trovare lavoro etc... tutti argomenti che possono creare confronti tra la cultura italiana e quella degli studenti.
E voi per cosa lo usereste?

sabato 6 novembre 2010

Loescher

Uno dei siti che preferisco, facile da usare e con tante idee compresa qualche indicazione sulle caratteristiche delle lingue.
Attenzione però alcune schede grammaticali sono, a mio parere, incomplete e gli esercizi sono al massimo per un livello A2.
Studiare italiano - Loescher.it

venerdì 5 novembre 2010

Oh my good! Ovvero le difficoltà degli anglofoni con "buono, bello e bravo"

Una delle maggiori difficoltà che hanno gli studenti inglesi è "tradurre" la parola "good".
Io spesso utilizzo degli esempi che riguardano i "sensi", cioè spiego che una cosa è buona perché posso assaggiarla mentre è bella se posso vederla.
Per spiegare "bravo" invece faccio riferimento alle capacità personali.
Lo so che facendo così ignoro, per il momento perché poi dovremo comunque spiegarle, tutte quelle espressioni tipo "è una buona idea"etc.., ma, secondo la mia esperienza, in questo modo gli studenti capiscono immediatamente la differenza tra buono e bello che tante volte li fa sbagliare.

Perché è stato creato questo blog

Quando ho iniziato a lavorare come insegnante di italiano per stranieri non sapevo dove reperire idee per le mie lezioni, materiali didattici né consigli,  e dopo qualche tempo ho iniziato a cercare un blog dove poter trovare tutto ciò.
Il blog non l'ho trovato, ed allora ho pensato che questo potrebbe essere un piccolo inizio per permettere a chi fa il mio stesso lavoro di condividere, e trovare, idee pratiche e consigli sull'insegnamento dell'italiano agli studenti stranieri.
Il blog sarà tenuto in italiano perché, essendo creato per gli addetti ai lavori, non dovrebbe esserci nessuna difficoltà nell'usare la lingua italiana, comunque sarà possibile scrivere post in inglese, francese e spagnolo, io stessa tradurrò per tutti in italiano.
A presto!