La letteratura italiana, come ho già detto nel post dedicato al libro e film Io non ho paura, può essere
utilizzata come punto di partenza per le lezioni di lingua.
Tra i vari brani che solitamente
utilizzo merita un approfondimento il sonetto di Cecco Angiolieri "S'i fossi
foco".
Questo componimento è, a mio
modesto parere, una vera e propria "chicca" della letteratura
italiana, sia perché rappresenta un testo della letteratura italiana medievale, sia
perché utilizza un modo verbale che gli italiani tendono a dimenticare: il
congiuntivo.
Spesso infatti mi è capitato di utilizzare questa poesia per
presentare agli studenti il congiuntivo imperfetto, tempo verbale poco usato e molte volte erroneamente rimpiazzato con l'indicativo imperfetto. Bisogna anche sottolineare che il congiuntivo imperfetto ha
una struttura molto regolare che può essere facilmente appresa dagli
studenti quindi, una volta introdotto l'argomento grazie all'ausilio di questo componimento poetico, sarà facile fare intuire agli studenti le restanti desinenze verbali. Oltre a ciò questo sonetto è un ottimo
strumento da utilizzare per presentare le ipotetiche.
S'i fosse fuoco, arderei 'l
mondo;
s'i fosse vento, lo tempestarei;
s'i fosse acqua, i' l'annegherei;
s'i fosse Dio, mandereil' en profondo;
s'i fosse vento, lo tempestarei;
s'i fosse acqua, i' l'annegherei;
s'i fosse Dio, mandereil' en profondo;
s'i fosse papa, allor serei giocondo,
ché tutti cristiani imbrigarei;
s'i fosse 'mperator, ben lo farei;
a tutti tagliarei lo capo a tondo.
S'i fosse morte, andarei a mi' padre;
s'i fosse vita, non starei con lui;
similemente faria da mi' madre.
Si fosse Cecco com'i' sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le zoppe e vecchie lasserei altrui.
Inoltre forse non tutti sanno che...
il sonetto dell'Angiolieri è stato messo in musica da Fabrizio De Andrè, e in rete se ne può anche trovare una bellissima interpretazione fatta da Vittorio Gassman .